Storia del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pavia

Il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia trae le sue origini dalla Facoltà di Scienze Politiche, istituita nel 1926. 
La sua fondazione rispondeva all’obiettivo di «promuovere l’alta cultura nelle discipline politiche e di fornire ai giovani la preparazione scientifica per le carriere pubbliche».
La cerimonia di inaugurazione avvenne il 15 novembre 1926, presso il gabinetto di Fisica dell’Università, con la partecipazione delle autorità accademiche e politiche, oltre a numerosi studenti e cittadini di Pavia.

Anni della fondazione e clima politico

Nei primi decenni, la Facoltà si proponeva come sorta di “laboratorio intellettuale”, specializzandosi in due ambiti particolari: la politica estera e diplomatica e l’organizzazione economica dello Stato (modello corporativo).  Tuttavia, il contesto storico-politico influenzò profondamente la vita accademica: durante gli anni ’30 e fino alla Seconda guerra mondiale, l’università risentì delle pressioni del regime fascista.  Nonostante ciò, alcuni docenti riuscirono a proteggere almeno in parte la loro autonomia didattica. Durante il conflitto mondiale, anche se molti lasciarono l’Ateneo, la Facoltà di Scienze Politiche rimase attiva: continuò a tenere esami e sessioni di laurea fino alla Liberazione.

Sviluppo del dopoguerra

Nel secondo dopoguerra, la Facoltà si consolidò e vide la nascita di nuovi istituti e centri di ricerca: ad esempio, l’Istituto di Storia delle Dottrine Politiche (1957), l’Istituto di Statistica con il suo Centro di ricerca economico-sociale (1958), e il Centro di Studi per le Comunità Europee (1966). 
Nel 1959 fu creato il Centro Studi per i Paesi Afro-Asiatici, su iniziativa di Vittorio Beonio-Brocchieri: nel 1960 diventerà il Centro Studi per i Popoli Extraeuropei, poi intitolato a Cesare Bonacossa nel 1990.  Importanti storici come Giorgio Borsa e Carlo Giglio contribuirono a dare prestigio internazionale alla Facoltà, attraverso ricerche originali su India, Cina, Africa e fonti coloniali.

Contestazione studentesca e riforme (anni ’60)

Negli anni ’60 la Facoltà fu protagonista delle mobilitazioni studentesche: già nel dicembre 1966 fu occupata da studenti e assistenti, che denunciarono ritardi nelle riforme universitarie.  Dopo la morte del decano Bruno Leoni nel 1967, la tensione aumentò: una seconda occupazione avvenne a marzo, con richieste più radicali da parte degli studenti.  Questi eventi influenzarono l’adozione del decreto Scaglia (1968), che introdusse nuovi indirizzi di specializzazione e una maggiore flessibilità nei piani di studio.  Il nuovo ordinamento previde un biennio iniziale con nove materie obbligatorie (storia moderna, sociologia, statistica, economia politica, diritto, ecc.), seguito da percorsi specializzati (politico-amministrativo, politico-economico, internazionale, sociale, storico). 
Gli studenti dovevano anche sostenere due lingue straniere (inglese obbligatorio) e redigere una tesi di laurea con dissertazione e due tesine. 
Questo modello, noto come “modello Pavia”, consolidò la reputazione della Facoltà come un’istituzione flessibile e innovativa nel panorama delle scienze politiche italiane.

Patrimonio culturale e risorse

La biblioteca del dipartimento raccoglie oltre 123.000 volumi e migliaia di periodici. Il suo nucleo originario risale agli anni ’20-’30 e deriva da fondi donati (per esempio, quelli del Collegio Borromeo) con contenuti in storia politica, demografia, sociologia, diritto, economia, e altre discipline politiche. È una risorsa fondamentale per studenti e ricercatori, in particolare per chi studia la storia del pensiero politico, la statistica politica, la sociologia e questioni internazionali.

Verso il Dipartimento moderno

Nel 2012 la Facoltà di Scienze Politiche si trasformò formalmente nel Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia. Il dipartimento è oggi una comunità multidisciplinare che comprende insegnamenti e ricerche in: scienze politiche, filosofia politica, economia, statistica, storia, relazioni internazionali, diritto, sociologia e scienze della comunicazione.  Ha sede nel Palazzo Centrale dell’Ateneo, con aule disposte intorno a cortili storici come il Cortile dei Tassi, il Cortile Sforzesco e il Cortile Ovest.  Per il centenario (100 anni) il dipartimento ha promosso una serie di eventi celebrativi, con convegni, workshop e iniziative per raccontare la sua storia e le prospettive future.

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